Benvenuta termoregolazione e contabilizzazione del calore!
Cosa è la TERMOREGOLAZIONE degli edifici? E' la regolazione della temperatura all'interno degli edifici.
Cosa è la CONTABILIZZAZIONE? E' la misura del calore prelevato da ciascun utente e la fatturazione del servizio di riscaldamento in base a questa misura.
Cosa è la CONTABILIZZAZIONE? E' la misura del calore prelevato da ciascun utente e la fatturazione del servizio di riscaldamento in base a questa misura.

Entro il 30 giugno 2017 (prima la scadenza era fissata al 31.12.2016) tutti gli impianti di riscaldamento centralizzato dovranno essere dotati di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore. Questo grazie al recepimento della direttiva 2012/27/UE.
Lo scopo è sempre quello di rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento centralizzato, sensibilizzare e dotare di strumenti di decisione i condomini, mediante l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare.
E’ forse uno dei pochi casi in cui dobbiamo ringraziare l’Europa che costringe il legislatore italiano oramai fermo da quasi un secolo su alcuni punti tecnologicamente non più sostenibili. Infatti chi abita o frequenta i condomini sa bene quante discussioni il sistema di riscaldamento generi. Finalmente ciascun condomino pagherà in base all’effettivo calore consumato e non in relazione ai millesimi posseduti!
L'immagine a fianco mostra quello che è esperienza comune nei condomini privi di termoregolazione. Ciò oltre ad essere causa di discussioni è una evidente condizione di spreco perché spesso i piani mezzani sono costretti ad arieggiare i locali per renderli "vivibili". Tale spreco è espresso dal termine rendimento di regolazione che in questi casi raggiunge valori del 84-86%
Lo scopo è sempre quello di rendere più efficienti gli impianti di riscaldamento centralizzato, sensibilizzare e dotare di strumenti di decisione i condomini, mediante l’adozione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità immobiliare.
E’ forse uno dei pochi casi in cui dobbiamo ringraziare l’Europa che costringe il legislatore italiano oramai fermo da quasi un secolo su alcuni punti tecnologicamente non più sostenibili. Infatti chi abita o frequenta i condomini sa bene quante discussioni il sistema di riscaldamento generi. Finalmente ciascun condomino pagherà in base all’effettivo calore consumato e non in relazione ai millesimi posseduti!
L'immagine a fianco mostra quello che è esperienza comune nei condomini privi di termoregolazione. Ciò oltre ad essere causa di discussioni è una evidente condizione di spreco perché spesso i piani mezzani sono costretti ad arieggiare i locali per renderli "vivibili". Tale spreco è espresso dal termine rendimento di regolazione che in questi casi raggiunge valori del 84-86%

La presenza di un sistema di termoregolazione, che può essere una semplice sonda climatica di zona oppure l'istallazione su ogni corpo scaldante di una valvola termostatica tarata a 20 °C fa si che il rendimento di regolazione compia un salto fino al 96-98% e l'intero edificio, ma soprattutto i suoi condomini, godano di un confort più elevato.
L'introduzione delle valvole termostatiche in tutti i corpi scaldanti dell'edificio comporta una notevole riduzione delle portate d'acqua ed una richiesta variabile istante per istante. Per tale motivo quasi sempre la pompa di ricircolo esistente deve essere cambiata con una di portata inferiore ma soprattutto modulabile: pompa ad inveter.
L'introduzione delle valvole termostatiche in tutti i corpi scaldanti dell'edificio comporta una notevole riduzione delle portate d'acqua ed una richiesta variabile istante per istante. Per tale motivo quasi sempre la pompa di ricircolo esistente deve essere cambiata con una di portata inferiore ma soprattutto modulabile: pompa ad inveter.

Per fare un sistema di contabilizzazione occorrono:
La figura al lato mostra il caso tipico della contabilizzazione in un impianto centralizzato a zone in cui si predispone una derivazione per ogni zona con:
- una valvola per comandare l'accensione della zona (cronotermostato)
- un contacalorie diretto per la misura del calore prelevato
Questa soluzione è possibile quando l'impianto esistente è detto ad anelli orizzontali ed è la condizione migliore per avere di fatto un impianto autonomo ma centralizzato. In questo caso si parla di contabilizzazione diretta.
- Apparecchiature di misura come contacalorie diretti o ripartitori
- Progettazione, installazione e collaudo del sistema
- Criterio di ripartizione (L10/91, UNI 10200:2015)
- Gestione del sistema: Letture ed esecuzione conteggi, Manutenzione e gestione anomalie
La figura al lato mostra il caso tipico della contabilizzazione in un impianto centralizzato a zone in cui si predispone una derivazione per ogni zona con:
- una valvola per comandare l'accensione della zona (cronotermostato)
- un contacalorie diretto per la misura del calore prelevato
Questa soluzione è possibile quando l'impianto esistente è detto ad anelli orizzontali ed è la condizione migliore per avere di fatto un impianto autonomo ma centralizzato. In questo caso si parla di contabilizzazione diretta.
Ripartizione delle spese di riscaldamento
Il calore prelevato volontariamente dai condomini a seguito di loro azione sulla regolazione deve essere fatturato a consumo
Il calore prelevato involontariamente (esempio: quello usato in locali condominiali, le dispersioni dell'impianto, il fatto che la caldaia è accesa e pronta ad erogare calore) deve essere ripartito, il costo, in base ai millesimi non di proprietà ma di riscaldamento. La tabella per i millesimi di riscaldamento va fatta in base alla UNI 10200:2015 e non può essere diversamente (attenzione cari amministratori!). Le spese di manutenzione straordinaria, invece, vanno ripartite in base ai millesimi di proprietà. Lo schema qui sotto chiarisce bene cosa prevede la legge.
Il calore prelevato involontariamente (esempio: quello usato in locali condominiali, le dispersioni dell'impianto, il fatto che la caldaia è accesa e pronta ad erogare calore) deve essere ripartito, il costo, in base ai millesimi non di proprietà ma di riscaldamento. La tabella per i millesimi di riscaldamento va fatta in base alla UNI 10200:2015 e non può essere diversamente (attenzione cari amministratori!). Le spese di manutenzione straordinaria, invece, vanno ripartite in base ai millesimi di proprietà. Lo schema qui sotto chiarisce bene cosa prevede la legge.
Chi fa che cosa? Ruoli e Responsabilità
Condomini: sono quelli che, oltre a sborsare i soldi per quello che deve essere fatto per legge, devono vigilare affinché i lavori siano fatti bene ed in tale maniera sono sicuri di aver investito i loro soldi. Modificheranno gli adempimenti di legge in opportunità di crearsi una rendita negli anni.
Amministratori di condominio: sono il braccio armato dell'intera operazione, devono informare e sensibilizzare i condomini su tutta la procedura di legge e sui comportamenti da tenere dopo la modifica per evitare spiacevoli sorprese. Devono scegliere, con l'aiuto dell'assemblea, il progettista e l'installatore "giusto". Basarsi solo sul prezzo non è la scelta migliore: l'intervento rimarrà in piedi per almeno altri 20 anni e fare le scelte sbagliate significa sprecare una enorme quantità di denaro.
Progettista: poiché trattasi di modifica di impianto, e nello specifico di innovazione, secondo il D. Lgs 10 del 1991 deve essere redatto un progetto per la modifica, da un tecnico abilitato alla progettazione di impianti (es.: ingegnere).
Dalla redazione di un buon progetto dipende tutto il buon esito della modifica. Come si valuta un buon progetto?
Innanzitutto il tecnico deve eseguire un sopralluogo e raccogliere i dati in ciascun appartamento. Deve rilevare tutte le superfici disperdenti come pareti ed infissi per determinare il fabbisogno di calore specifico dell'appartamento. Deve rilevare in maniera puntuale le caratteristiche di ogni corpo scaldante dell'unità immobiliare visitata. Deve produrre un certificato della potenza termica installata e dl fabbisogno di calore per ogni appartamento. Deve, per ogni corpo scaldante, individuare la valvola termostatica ed il ripartitore idonei allo scopo. Deve fornire al fornitore di tali dispositivi i dati di presetting da impostare in fabbrica. Deve fornire all'installatore le istruzioni precise e puntali per il posizionamento esatto del ripartitore scelto sul corpo scaldante. Deve dimensionare correttamente la nuova pompa di ricircolo ad inverter. Deve fornire i dati presunti di consumo per la prima stagione per ogni u.i. e le tabelle per la ripartizione delle spese dei consumi involontari e di gestione/manutenzione ordinaria dell'impianto.
Direttore lavori: poiché trattasi di manutenzione straordinaria l'intervento ricade in quelli di Libera Attività Edilizia e deve essere presentata una CILA al comune di competenza. Il direttore lavori può coincidere con il progettista ma non con l'installatore.
Installatore: è colui che esegue materialmente l'intervento rispettando le indicazioni presenti nel progetto redatto e presentato in comune. Esegue il collaudo a fine lavori, sotto il controllo del direttore lavori, emette la dichiarazione di conformità dell'impianto ed in genere ha anche l'onere di raccogliere i dati dei consumi e comunicarli all'amministratore di condominio per la ripartizione delle spese.
Altri argomento presto sviluppati saranno: legge ad hoc per modifica dell'impianto con maggioranza dell'assemblea e maggioranza condomini, necessità di progetto e autorizzazioni comunali; convenienza economica dell'intervento e ritorno economico, impianto di fatto autonomo.